LA MIA MISSION: Virare verso un nuovo modello economico-ecologico

Covid-19: riflettere sulla sfida ecologica che ci attende

Sull’urgenza di cambiare modello di sviluppo è incentrato il mio nuovo libro “Una nuova economia ecologica”. Per questo mi ha colpito la riflessione pubblicata su “Avvenire” riguardante un manager, Lorenzo Bagnacani che, durante il ricovero per Covid ha capito l’importanza della sfida ecologica in atto. Dovrebbe essere una lezione per tutti: per questo pubblico qui la mia riflessione.

 

La pandemia ha messo in mostra limiti e paradossi della nostra società e la lezione che abbiamo tratto (o almeno avremmo dovuto) è che a portare il virus nelle nostre vite siamo stati noi, con la progressiva invasione e distruzione degli ecosistemi naturali conseguenza della nostra voracità e del desiderio di consumare. Da ora però la tutela dell’ambiente deve essere parte integrante dei processi di sviluppo, senza essere considerata un intoppo. Dobbiamo lasciare indietro i retaggi economici novecenteschi. Ma non solo: la nuova economia di cui parlo nel mio libro deve essere capace non soltanto di andare oltre la transizione che ci permetterà di superare il Covid-19, ma anche di gestire la sfida del cambiamento climatico e quella delle disuguaglianze, che continuano a crescere praticamente senza sosta nel modello esistente. Abbiamo bisogno di un salto di qualità.

Lorenzo Bagnacani su “Avvenire” parla del pacchetto “economia circolare”, le cui direttive abbiamo appena recepito, come di una «bussola che indica una direzione virtuosa e condivisa»: ed è giusto, anche perchè il mondo prima del Covid-19 era rappresentato da un’economia lineare ed altamente inquinante. Oggi c’è la possibilità di puntare ad una crescita di qualità, attraverso una economia finalmente circolare, sostenibile e sempre più competitiva. La legge di Bilancio 2020 contiene già molte novità in questo senso: dal varo del New Green Deal italiano, agli incentivi per Impresa 4.0 ed economia circolare, all’impegno per la mobilità sostenibile e l’innovazione sociale. Molto si è già fatto. Ma tanto resta da fare, anche in termini di consapevolezza.

Ultimamente, durante l’Angelus, Papa Francesco ha deciso di parlare il dramma ambientale che si è verificato alle il 25 luglio 2020, quando la nave mercantile giapponese “Mv Wakashio” si è incagliata riversando enormi quantitativi di petrolio nell’oceano Indiano mettendo in pericolo l’habitat naturale dell’arcipelago. Per sensibilizzare sul cambiamento climatico il Papa ha indetto, in occasione dei 50 anni della Giornata della Terra, il Giubileo della Terra che andrà avanti fino al 4 ottobre.

Un motivo in più per riflettere sull’argomento.

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