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Via il gas e il nucleare dalla tassonomia verde

Cari amici, i veri problemi sono questi, oggi l’esecutivo comunitario proporrà la classificazione degli investimenti green, detta Tassonomia, e includerà gli impianti a gas e il nucleare.

So che può sembrare un argomento lontano dalla nostra vita di ogni giorno, ma non è così, siamo noi cittadini a dover pagare bollette salate, subire l’inquinamento dell’aria, e i danni al nostro ambiente e alla nostra salute perché il clima è fuori controllo!

Per spiegarvi meglio cosa sta accadendo, si considerano sostenibili, e quindi tecnologie su cui investire denaro privato, le centrali nucleari con permessi di costruzione prima del 2045 e le centrali a gas che hanno emissioni di anidride carbonica al di sotto di 270 g. CO2/kWh fino al 2031 e meno di 100 gr.CO2/KWh per tutta la loro vita utile.

La norma entrerà in vigore se l’atto delegato entro due mesi non sarà contestato dalla maggioranza, che ricordo deve essere costituita dal 72% degli Stati membri che abbiano un popolazione del 65% rispetto all’intera Unione Europea. Anche il Parlamento europeo può bocciare la norma a maggioranza assoluta in plenaria.

Ma quali sono gli stati a favore? La Francia è in prima fila per il sostegno all’energia nucleare, mentre la Germania è fermamente contraria, ma punta sul gas per abbandonare il carbone. Un terzo blocco, tra cui Spagna, Austria, Danimarca e Lussemburgo, rifiuta entrambe le opzioni.

La comunità scientifica e la piattaforma di esperti che ha consigliato la Commissione europea nella progettazione della classificazione degli investimenti sostenibili ha bocciato sia il nucleare che il gas.

Un secondo punto molto critico della decisione che oggi sta passando in Europa, è rappresentato dalla retromarcia effettuata sugli obiettivi intermedi relativi al 2026 e al 2030 sulla riduzione dell’impatto ambientale degli impianti a gas. Se inizialmente questi dovevano utilizzare almeno il 30% di gas a basse emissioni di carbonio nel 2026 e il 55% nel 2030, ora è rimasto solo l’obbiettivo finale nel 2035.

Si sta commettendo un grande errore, un errore enorme, un passo indietro sulla lotta al climate change e alla strategia Green New Deal. Mi unisco alla comunità scientifica, agli ambientalisti, agli esperti a alla parte di Stati Membri che ha espresso parere contrario a questa scelta! Mi appello al Parlamento Europeo che può a maggioranza assoluta bocciare un’azione che non è in linea con la vera transizione ecologica e che come al solito ricadrà sui cittadini, soprattutto sulle fasce più deboli.

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